Brano tratto dal libro

"Nuovo? Rock? Italiano!"

Giunti Gruppo Editoriale

di Alberto Campo
.....il rock italiano dovette "sciacquare i panni in Arno" per cominciare a immaginare la propria nuova identita'. I primi ad affermarsi oltre i confini cittadino furono i Diaframma, gruppo imperniato sulla figura di Federico Fiumani: compositore, chitarrista, poeta e infine anche cantante.
Esordirono al principio degli anni Ottanta ispirandosi ai piu' tenebrosi esempi della new wave inglese, raggiunsero il proprio apogeo a meta' del decennnio con la pubblicazione dell'album Siberia e sono sopravvissuti fin quasi ai nostri giorni cambiando piu' volte aspetto e carattere, secondo i mutevoli umori del leader.

Diaframma - Siberia (IRA, 1984)

Titolo gelido e atmosfere plumbee: e' austera la cerimonia che saluta la formalizzazione della new wave nostrana. Fiumani e i suoi assorbono l'eco del post punk britannico e ne traducono codici e umori in italiano. I testi raccontano di un mondo nel quale i drammi sopraffanno le gioie: le musiche sono intonate alla circostanza. Stabilisce immediatamente il tono dell'opera la canzone che la apre e che le da' il titolo, apice espressivo del disco insieme ad Amsterdam, brano che in seguito i Diaframma reincideranno insieme ai Litfiba per celebrare il primato di Firenze nella scena nazionale.

Diaframma (febbraio 1984)

Quali sono le maggiori difficolta' che incontra un gruppo italiano?
Molte, c'e' l'imbarazzo della scelta... La piu' scoraggiante e' la mancanza di prospettive realisticamente rassicuranti: la nostra musica e quella di molti altri gruppi sembra destinata a rimanere "sotterranea". Anche perche', paradossalmente, qui da noi l'offerta e' adesso sproporzionatamente superiore alla domanda.

Quali obiettivi vi ponete, allora, tenuto conto di queste difficolta'?
Diciamo subito che lo facciamo soprattutto perche' ci piace suonare in giro, anche quando capita di trovarsi di fronte a poche persone. Qualche giorno fa, a Napoli, abbiamo finito per fare sette bis! Cio' che piu' ci gratifica e' poter essere orgogliosi delle nostre scelte, della liberta' che abbiamo nel prenderle. E questo vale anche quando sono sbagliate...

Avvertite in giro prevenzione nei confronti dei nuovi gruppi italiani?
Purtroppo molta.

Tra i gruppi della nuova generazione, siete i piu' popolari o quasi... Per quale ragione? E perche' Firenze e' diventata il fulcro del nuovo rock nazionale?
Per quanto riguarda il gruppo, crediamo sia un premio per la costanza e la determinazione con cui abbiamo deciso di fare le cose. Probabilmente alla gente che ci apprezza piace la nostra coerenza, il fatto che evitiamo compromessi commerciali. A proposito di Firenze, invece, direi che e' la citta' che finora ha espresso i gruppi che piu' di altri hanno lavorato sodo sull'idea di un nuovo rock all'italiana.

Come sono cominciate le cose in citta'?
La scena del nuovo rock a Firenze si e' sviluppata dentro e intorno al Banana Moon, uno scantinato in cui si esibivano i gruppi alle prime armi. Li si poteva vedere a due metri di distanza, senza transenne. Proprio questo senso di vicinanza ha fatto si' che oltre ad ascoltare musica le persone cominciassero anche a farla. In quattro anni molte cose sono cambiate, c'e' stata un'evoluzione evidente: per un gruppo che finiva, ne nascevano altri dieci.

Qual'e' il vostro difetto piu' grande?
L'ostinazione, se la si puo' considerare un difetto...

E il pregio...
La sincerita'. La determinazione. La spontaneita'.

C'e' una gerarchia precisa la vostro interno?
I rapporti sono in linea di massima paritari, anche se ciascuno ha un proprio ruolo e deve assolverlo.

Se vi dicono che siete un gruppo di rock'n'roll, come reagite?
Dipende da cosa si intende per rock'n'roll... Per noi significa energia. Il punk, per esempio, e' stato la forma in cui il rock'n'roll ha saputo rinfrescarsi e ritrovare aggressivita'. Noi ci sentiamo punk nel 1984, se vogliamo dire cosi'.

E a proposito dei testi: che differenza pensate ci sia tra scriverli in italiano piuttosto che in inglese?
E' un problema che non ci poniamo, perche' fin dall'inizio ci e' venuto spontaneo scriverli nella lingua che parliamo tutti i giorni.

Il primo concerto dei Diaframma ebbe luogo nel novembre 1981 presso la Rockoteca Brighton, che insieme al Banana Moon citato nell'intervista fu il ricettacolo dei fermenti originari della scena fiorentina. Quella fase pionieristica e' documentata nel CD rievocativo "Firenze sogna!"....