DIAFRAMMA: PAROLE E MUSICA DI FEDERICO FIUMANI

di: Fabio Massimo Arati & Giancarlo Susanna tratto da: "RARO!"


	
Al principio degli anni '80 Firenze e' un'oasi tranquilla:l'incombenza del  
terrorismo,  maturato ed esploso nelle grandi  citta'  come Roma, Milano e 
Bologna, li' giunge soltanto di riflesso. Il capoluogo toscano va incontro  
a un nuovo, minuscolo  rinascimento,  che trova particolare sviluppo nella 
cultura giovanile e  getta le basi di quello che tutti oggi conoscono come 
"il  nuovo  rock italiano". Si potrebbe scrivere un libro sull'underground 
fiorentino dei primi anni'80; qui basti citare alcuni nomi: Litfiba, Neon, 
Moda... 
Noi ci soffermeremo su  quella che, per  longevita', coerenza e valore, e' 
stata la band fiorentina per eccellenza nell'arco dello scorso decennio ed 
e' giunta  fino  ai  nostri giorni  con una  fierezza,  una tenacia  e una  
purezza davvero ammirevoli. 
Gianni Cicchi,  Federico  Fiumani  e Salvatore Susini sono ancora al liceo 
quando  decidono di dar vita a una piccola band,  che si dibatte tra cover  
di gruppi  punk e sporadiche  produzioni  proprie.  I  C.F.S., il cui nome 
scaturisce chiaramente dalle iniziali dei cognomi dei tre,  sui esibiscono 
qua e la', tra feste scolastiche e piccoli locali. nel 1981, con l'entrata 
di Nicola  Vannini alla voce e di Leandro Cicchi (fratello di Gianni), che 
rimpiazza Susini al basso, il gruppo prende il nome di Diaframma. 
Il  22  novembre  dello  stesso  anno i quattro esordiscono alla Rokkoteca 
Brighton di  Settignano, sullo stesso palco su cui,  circa un anno  prima, 
avevano debuttato i Litfiba.  In dicembre i Diaframma entrano in studio il 
loro primo  45 giri.  Il sette pollici giunge nei negozi qualche mese piu' 
tardi.  I due brani che vi compaiono, "Pioggia"  sul lato  A  e "Illusione 
ottica" sull'altro, sono contraddistinti  da un tipico suono  dark-wave in 
stile Joy Division, perfettamente in linea con la moda del momento. Eppure 
gia' qui risalta la  scrittura poetica di  Federico  Fiumani,  i cui testi 
rimangono  ancora  il  punto  forte  della   produzione   dei  Diaframma : 
l'accostamento  di semplici  immagini e cose quotidiane,  in un linguaggio 
spesso privo di vincoli logici e sintattici, da'  alle parole di  Federico  
un audace sapore di  decadente freschezza.  Una piccola annotazione merita  
la grafica di questo 45 giri, pubblicato dall'Italian Record  Service!  di 
Bologna con una tiratura di sole  1.500 copie: la copertina a sfondo nero,  
su cui spicca  un ritratto di  Arthur  Rimbaud  adolescente, ha un aspetto 
raffinato e misterioso; all'interno un inserto, anch'esso in nero, riporta  
i testi dei brani  e i crediti.  Inutile sottolineare  che si tratta di un  
disco  molto  difficile  da  trovare.  Riscossi  gli  apprezzamenti  della  
critica, i Diaframma concludono l'anno  prendendo  parte allo split-single  
che la fanzine  Free 8212  allega al numero di dicembre come omaggio per i  
lettori. Il loro pezzo, "Circuito chiuso", figura sul lato A, mentre sul B  
i Pankow  propongono la propria "Wither".  Il disco viene stampato in soli  
500 esemplari dalle Industrie Discografiche Lacerba. 
Nel  1983  Fiumani  e  compagni si  accasano  alla  Contempo:  l'etichetta 
fiorentina apre i battenti proprio con un loro disco, "Altrove", un EP con 
quattro pezzi  pubblicato  in aprile.  Lo stile del gruppo  ancora  non si 
discosta  dalle atmosfere  cupe e ossessive  degli esordi;  basta  leggere 
qualche verso di "Effetto notte", che apre la serie, per rendersene conto: 
"Una vita disperata protesa verso il nulla ma vissuta fino in fondo questa e' la mia rinuncia a vivere".
"Altrove " e' oggi uno dei dischi piu' ambiti da tutti i collezionisti dei Diaframma: la grafica e' molto elegante, in copertina domina "Melodia", un bel quadro del pittore ottocentesco Tranquillo Cremona, i testi sono sul retro, mentre la busta interna riporta due oscure foto della band. Insieme alle duemila copie in vinile nero, peraltro anch'esse piuttosto costose, esistono inoltre cento preziosissimi esemplari di "Altrove" in vinile bianco, naturalmente introvabili. Alla pubblicazione di questo disco seguono numerosissimi concerti, che portano i Diaframma anche fuori Firenze; ed e' proprio una versione live di "Illusione ottica" che compare nel terzo volume di "Rockgarage Compilation", un 45 giri stampato in sole mille copie dalla Materiali Sonori e allegato a una sorta di fanzine. Sempre del 1983 e' la partecipazione a un'altra importante compilation per gruppi italiani: si tratta di "Body Section", una raccolta curata dalla Electric Eye di Claudio Sorge; questa volta il brano e' la suggestiva "Specchi d'acqua". L'anno si conclude con la pubblicazione del primo libro di poesie di Fedrico Fiumani, "Neogrigio", cui seguiranno "Quaranta poesie" (1985) e "L'orologio biologico" (1992). Il 1984, si sa, e' l'anno in cui Alberto Pirelli crea l'I.R.A., la fondamentale etichetta fiorentina. In "Catalogue Issue", la storica compilation che ne segna la nascita, i Diaframma fanno concorrenza ai Litfiba con due pezzi straordinari, ancora oggi considerati tra i migliori del loro repertorio: "Siberia" e "Delorenzo". Ma e' soltanto un assaggio: in dicembre "Siberia" e' un LP vero e proprio, il primo importantissimo, grande album del rock italiano. Con la voce di Miro Sassolini, che ha rimpiazzato Nicola Vannini dopo "Altrove", i Diaframma iniziano un cammino che li fara' uscire in breve tempo da quell'incubo nero che erano le loro prime canzoni. Miro canta con una voce teatrale, smaccatamente impostata, che pero' segna un decisivo passo avanti rispetto ai claustrofobici vocalizzi di Vannini. E' probabilmente per questo "Siberia" brilla di luce nuova se paragonato alle cose precedenti; d'altra parte la produzione di Ernesto De Pascale non permette affatto che ci si allontani dalle atmosfere dark e dai suggestivi suoni post-punk, costruiti essenzialmente su semplici e lineari giri di basso, ornati con ipnotici accordi di chitarra che si ripetono all'infinito. Delle canzoni presenti su questo disco, oltre alle gia' citate "Siberia" e "Delorenzo", almeno altre due meritano la segnalazionie: "Neogrigio" e "Amsterdam". Per quanto riguarda l'aspetto collezionistico di "Siberia", come sempre con una meravigliosa immagine di copertina, questa volta tratta dall'archivio fotografico del Touring Club Italiano, c'e' da ricordare che le prime mille copie dell'LP originale, appaiono in vinile trasparente. Da un'insolita quanto esclusiva collaborazione con i Litfiba, da poco usciti con "Desaparecido", nasce nell'ottobre del 1985 il 12" di "Amsterdam", in sole 5.000 copie in vinile trasparente. La nuova versione del brano, riarrangiato dalla band di Pelu', e' molto piu' ritmata rispetto a quella apparsa sull'album; la singolare esecuzione, che vede i due gruppi suonare assieme, e' poi impreziosita dalla partecipazione di Francesco Magnelli, oggi tastierista dei C.S.I., che aveva gia' preso parte alla session di "Siberia". Sul retro del singolo i Diaframma si esibiscono da soli con due inediti, "Elena", che gia' rivela evidenti segni di svolta, e "Ultimo boulevard". La copertina e' plastificata e raffigura "La citta' che sale", importante opera del celebre pittore futurista Umberto Boccioni; manca la busta interna, ma e' incluso un inserto in cartoncino ruvido con i testi delle canzoni. Subito dopo la pubblicazione di "Amsterdam", Gianni e Leandro Cicchi abbandonano il gruppo, rompendo quella che tuttora e' ricordata come la formazione storica dei Diaframma. Li sostituiscono Leo Braccini al basso e Alex Raimondi ai piatti. In novembre la nuova band esordisce dal vivo a Barcellona in occasione della rassegna "Tendencias". In quello stesso mese esce il quarto volume di "Rockgarage Compilation", questa volta pubblicato in formato LP, con una versione demo di "Altrove" cantata da Miro Sassolini. Con l'anno successivo, il 1986, i Diaframma appaiono rinnovati, e non soltanto nella formazione. In luglio esce "Io ho in mente te", un 45 giri o ggi molto ricercato dai collezionisti; oltre ad una scatenata versione del celebre pezzo di Ian & Sylvia (ripreso anche da Barry McGuire) reso noto in Italia dall'Equipe 84, vi figura un'ottima B-side intitolata "Hypocrates". La divertente copertina e' opera dell'allora cantante dei Moda e oggi solista Andrea Chimenti. E' con l'album "3 volte lacrime", dell'ottobre successivo, che i Diaframma giungono tuttavia a un punto di svolta definitivo, lasciandosi alle spalle gli ormai insostenibili schematismi dark e aprendo l e porte a un nuovo corso. Il disco riscuote un ottimo successo: la voce di Miro sembra piu' flessibile e naturale, e le canzoni, che vibrano di deliziose influenze pop, risultano incredibilmente accattivanti; pezzi come "Oceano", o "Tre volte lacrime", sono tuttora delle costanti nei concerti della band. D'altra parte non mancano certo reminescenze dark, che aleggiano qua e la', in particolar modo sul secondo lato, dando vita a episodi straordinari come "Marisa Allasio", una delle canzoni piu' belle che Fiumani abbia mai scritto. Questo e' l'ultimo disco a uscire per l'I.R.A.; la rottura con Pirelli, ormai volto a occuparsi quasi esclusivamente dei Litfiba, spinge Federico, che sempre piu' assume un ruolo dominante all'interno del gruppo, a crearsi una propria etichetta, la Diaframma Records appunto. Dovra' passare un anno e mezzo perche' sia possibile pubblicare un nuovo album. "Boxe" esce nel maggio del 1988 e, anche se non riesce a eguagliare il suo strepitoso predecessore, rimane tuttavia un gran bel disco: canzoni come la stessa "Boxe", "Un temporale in campagna", e soprattutto la dolcissima "Caldo", non si dimenticano facilmente. La formazione ha subito un piccolo cambiamento: alla batteria Alex Raimondi e' stato sostituito da Renzo Franchi un veterano della scena fiorentina, gia' con i Cafe Caracas di Raf e Ghigo Renzulli, ma anche con i Litfiba di "Eneide". L'importanza di "Boxe" nell'economia della storia dei Diaframma, sta nell'esordio di Fiumani alla voce. In "Caldo", che chiude il disco, l'esperimento vocale dell'introverso chitarrista e' cauto e timoroso, ma rappresenta un evidente preludio a una terza fase in cui la band fiorentina diverra' esclusivamente un progetto solista di Federico, che, fin dagli esordi, si era imposto all'interno del gruppo come autore dei testi e delle musiche. Nell'aprile del 1989 la Diaframma Records pubblica l'EP "Gennaio", 1.500 copie in vinile nero e altrettante in vinile trasparente. Federico canta e suona la chitarra, eliminando ogni intermediario nell'interpretazione delle sue canzoni; i musicisti che lo accompagnano, Massimo Bandinelli al basso e Fabio Provazza alla batteria, sono da considerare dei semplici session men. La reazione da parte dei fan a questo radicale cambiamento non sembra affatto accondiscendente: non tutti apprezzano il canto di Fiumani, aspro e grezzo rispetto alle studiate evoluzioni di Miro Sassolini. Possiamo tuttavia affermare, e il tempo lo ha dimostrato chiaramente, che la scelta non solo e' stata fondamentale per l'evoluzione musicale dei Diaframma, ma si e' anche attuata con grande tempismo. Il fatto che la band si sia costantemente rinnovata, mantenendo un'indiscussa credibilita' nella scena indipendente , proprio mentre i Litfiba di "Pirata" preparavano il loro "tradimento", e' un segno di lealta' e genuinita' che deve essere riconosciuto. Che senso avrebbe avuto il vocione di Sassolini nel rock degli anni '90? Soltanto un noioso sapore nostalgico. Comunque quello che conta, al di la' di vane teorie stilistiche, e' che canzoni come "Gennaio" e "L'amore segue i passi di un cane vagabondo" brillano di luce propria e non sono affatto episodi isolati nel repertorio dei Diaframma degli anni '90. Con la compilation "8183", pubblicata dalla Contempo nel settembre del 1989 e contenente oltre all'intero "Altrove", il singolo "Circuito chiuso" e un'inedita cover dei Joy Division intitolata "Ceremony" , si intende mettere una pietra sul passato. L'episodio che da' vita al pezzo piu' raro dell'intera discografia dei Diaframma si consuma tutto negli ultimi mesi del 1989. Si tratta di una stravagante collaborazione tra Federico Fiumani e un suo amico, Paolo Boccia, che vuole pubblicare a proprie spese un 45 giri da regalare agli amici per Natale. Questo 7", che contiene la sola "Corri ragazzo", con testo di Boccia e musica di Fiumani, e vede i due suonare assieme, viene stampato in sole 500 copie, nessuna delle quali giungera' nei negozi di dischi se non come costosissimo oggetto da collezione. Nel maggio successivo, grazie anche alla firma di un contratto con la Ricordi, che mette a disposizione il produttore Vince Tempera, esce "In perfetta solitudine", il primo album del gruppo a essere pubblicato anche su CD. Il disco rivela un Federico Fiumani in forma smagliante e ci riserva una serie di brani da antologia: "Io amo lei", "Beato me", "I giovani", solo per citarne alcuni. Purtroppo la collaborazione con la Ricordi si interrompe dopo l'uscita della raccolta "Da Siberia al prossimo week-end", del febbraio 1991, in cui Federico riprende e riarrangia alcuni vecchi brani come "Siberia" e "Tre volte lacrime", ripropone per intero l'EP "Gennaio" e presenta un paio di inediti. Il successivo approdo all'Abraxas, una piccola etichetta fiorentina, e' sancito da "Live And Unreleased", una raccolta di pezzi dal vivo e inediti. Destano particolare interesse i quattro brani di apertura, tutti registrati durante un concerto piacentino alla fine del 1983, probabilmente l'ultimo show con Nicola Vannini alla voce; "Impronte", "Neogrigio", "Desiderio del nulla" e "Siberia", suonata in quell'occasione per la prima volta, erano conosciute piu' che altro nella versione proposta da Sassolini. Tra gli inediti vale la pena citare del 1982, "Sdoppiamento" e "In una finestra nera", la cover live di "Una carezza in un pugno" di Adriano Celentano e le bellissime "Un giorno balordo" e "Manca l'acqua". Il doppio vinile, in tiratura di mille copie numerate, appare con una copertina cartonata apribile in piu' parti; all'interno un inserto con le poesie de "L'orologio biologico". Completamente differente e' invece la grafica dell'edizione in CD: la copertina raffigura un'altra splendida pittura di Tranquillo Cremona e richiama esplicitamente la cover di "Altrove". Il 1992 e' anche l'anno delle ristampe di "Siberia" e "Tre volte lacrime"; e' l'ulteriore passo di un'operazione iniziata con "8183" e che, se da una parte permette ai fan di avere tutte le canzoni del gruppo senza dover andare incontro a spese insostenibili, dall'altra crea inevitabilmente una flessione del valore dei dischi originali. "Siberia" viene ristampato su vinile con una tiratura di mille copie numerate e su CD con due brani in piu', "Elena" e "Ultimo boulevard" che in origine figuravano sul retro di "Amsterdam". Piu' interessante e' invece il CD di "Tre volte lacrime": viene distribuito in un box lungo, apribile in piu' parti, che contiene anche il CD di "Live And Unreleased"; i due minidisc venivano venduti al prezzo di uno. La tiratura e' anch'essa limitata a mille copie. Sempre nel 1992, dopo l'estate, esce "Anni luce", quinto LP in studio dei Diaframma: l'ormai collaudata miscela di rock e canzone d'autore da' ottimi risultati; "L'odore delle rose" ne e' un classico esempio. Nel 1993, con il ritorno alla Contempo, viene ristampato in CD anche "8183". L'anno successivo e' la volta de "Il ritorno dei desideri", un album tanto bello quanto sfortunato. Vi prendono parte numerosi nomi illustri del rock italiano: Gianni Maroccolo, al basso in tre pezzi e anche coproduttore, Francesco Magnelli, la cantante degli Ustmamo', Mara Redeghieri, e il batterista dei Dharma, in seguito con i C.S.I., Pino Gulli. Purtroppo la Contempo fallisce pochi giorni dopo l'uscita del disco, compromettendone sia la distribuzione sia la promozione. Le mille copie, gia' stampate, dell'edizione in vinile vengono sequestrate dal Tribunale Fallimentare e quindi mai messe in commercio; i dischi non erano stati pubblicati precedentemente in quanto la casa discografica non era in grado di pagare i contributi alla SIAE. Attualmente non si sa quale sia stato il destino di questi vinili, se siano finiti al macero o se facciano ancora parte del credito fallimentare, e' invece certo che se alcuni di questi esemplari fossero sfuggiti al sequestro, avrebbero oggi senza dubbio, un valore molto alto. Siamo sempre nel 1994. Nella prima meta' dell'anno Fiumani si era esibito in rari e sporadici set acustici, solo con la sua chitarra e la sua voce. L'intensita' e la tensione espresse in questi concerti vengono immortalate soltanto in parte in "Confidenziale", un CD che racchiude uno spettacolo tenuto a Thiesi in febbraio e un radio-show per la fiorentina Controradio, registrato in maggio. Essendo Fiumani l'unico protagonista di queste esibizioni, e' giusto che il disco venga accreditato a suo nome. D'altra parte cio' non comporta affatto una definitiva rinuncia allo storico logo della band. Qualche mese piu' tardi, esattamente nell'aprile 1995, esce "Non e' tardi", il settimo album dei Diaframma; altro ottimo disco. L'edizione in vinile, a tiratura limitata, contiene in piu' il brano "La musica". Gli ultimi mesi del 1995 segnano un riavvicinamento all'I.R.A. di Alberto Pirelli, da poco rientrata all'attivita' produttiva dopo un periodo di solo management. Si parla di un disco solista di Fiumani, che dovrebbe intitolarsi "Vita nomade". Il progetto pero' fallisce in breve tempo, causa numerose divergenze artistiche. Viene dunque firmato un contratto con la Flying Records di Napoli, in vista di un nuovo album dei Diaframma che dovrebbe essere intitolato "Sesso e violenza".