Intervista a Federico Fiumani su Punto zero anno 3, n.7, primavera 1992, edito dalla TOAST sas, Torino

FEDERICO FIUMANI: DIAFRAMMA NEL TEMPO

Vittorio Bardone ha incontrato telefonicamente dai microfoni di Radio Torino Popolare, Federico Fiumani. Quella che segue è una brevissima parte della cordiale chiaccherata.


Come mai continui ad utilizzare il nome Diaframma?
- È un nome a cui sono sempre affezionato, anche se sin dall'inizio ho sempre composto tutte le canzoni io...
Le tue considerazioni sulla scena nazionale?
- All'inizio era tutto molto stimolante, poi certe situazioni si sono perse, chi valeva ha continuato per la sua strada, ognuno ha proseguito a suo modo la propria vita...
Come mai i prodotti italiani non hanno presa all'estero?
- Il discorso dell'estero è delicato, coinvolge anche l'etichetta per cui lavori e quanto potere ha per farti conoscere...
Ti va bene la situazione italiana attuale?
- Oddio. A mio avviso non mi pare che dall'estero stiano arrivando cose particolarmente nuove...
Secondo te, quali sono le propioste più interessanti che il mercato attuale ci propina?
- In Italia mi piacciono molto Paolo Conte e Fabrizio de Andrè, all'estero mi è sempre piaciuto Tom Verlaine.
...E bands italiane indipendenti?
- Ma... sinceramente non mi piace nessuno.
Tu sei di Firenze, quindi forse conosci anche meglio di me i Pankow, una band che io amo...
- Per me fanno una musica troppo pesante, non mi entusiasma particolarmente la musica industriale...
Non sei un grande amante della sperimentazione tecnologica...
- No... per me sperimentare vuol dire anche gettare una linfa vitale nella canzone, nella musica pop...
Vedo che sei piuttosto deciso nel dare un tuo parere
- Si, sono le cose che penso
Ecco noi qui in radio riceviamo molte richieste per "Siberia"...
- È una buona canzone
Di "Amsterdam " esiste una versione interpretata insieme ai Litfiba... cosa ricordi di quella esperienza?
Ma... il piacere di aver fatto qualcosa insieme... è stata una bella cosa...
Grazie