2. È da tanto tempo ormai che sono in giro i Diaframma: un decennio abbondante. Meglio: è da tanto tempo che è in giro Federico Fiumani, perché i Diaframma nel corso degli anni si sono trasformati in uno pseudonimo o poco più per il valente artista fiorentino. Strategia mercantilmente insensata, visto che in Italia da almeno tre lustri in qua le case discografiche che contano preferiscono promozionare solisti piuttosto che gruppi.
3. Che ci fanno i Diaframma nel pop? Prendetela come una furbata: solo inserendolo in questa sezione si poteva dare a quest'album il risalto che merita. Prendetela come una provocazione: con la musica degli anni '90 che pare destinata a estremizzare la tendenza all'incrocio di stili che ha caratterizzato la seconda metà del decennio precedente, sembra avere sempre meno significato l'ostinarsi a classificare, a riporre tutto in compartimenti stagni che non sono più tali da un pezzo. Chi ha orecchi per intendere. Oltretutto questo CD (è disponibile , ma in numero di copie limitato, una versione su vinile come doppio LP) è forse quanto di più rock (come attitudine, si intende) abbia prodotto la banda Fiumani da "Siberia", annus domini 1984. Ma a pensarci bene i Diaframma nel pop non sono poi cosl fuori luogo, dal momento che questa è la parte di giornale ove si recensiscono i cantautori nostrani e dei cantautori del Bel Paese Federico Fiumani è uno fra i più grandi.
4. Cos'è (strano vezzo questo titolo in inglese per un gruppo che da sempre canta in italiano) "Live & unreleased" ? sicuramente non è una canonica antologia, un "Il meglio dei Diaframma vol.1". È invece una collezione -- la compongono ventidue canzoni, la più parte registrate dal vivo, dieci delle quali finora inedite -- che mette fianco a fianco disegni definiti a puntino e schizzi frettolosi accumulatisi col trascorrere degli anni. Fa un po' l'effetto del taccuino di uno scrittore, in cui ti imbatti in una intuizione folgorante, in un periodo perfetto, e nella pagina dopo ci sono abbozzi male espressi di idee in seguito messe da parte. Ci si emoziona, ci si diverte e qualche volta, sì, ci si annoia. È però sempre una faccenda viva "Live & unreleased". Non v'è sentore(o, se c'è, è vaghissimo) di museo.
5. Peccato che manchino all'appello quelle due canzoni meravigliose, per chi scrive le migliori del Fiumani, che sono "Adoro guardarti" e "Caldo", che aprono e chiudono, e illuminano d'immenso, "Boxe" (1988), l'opera più persuasiva del Nostro formato cantautore, coi ricordi degli esordi dark riposti in guardaroba. Peccato che più di un brano, fra quelli incisi in concerto, lasci a desiderare per quanto attiene alla qualità tecnica.
6. Che c'è dietro l'angolo per il Nostro? L' auspicio è che ci sia il passaggio di categoria, che esca, Fiumani, dall' underground e finalmente ce la faccia ad entrare nel mercato pop. è da tanto che si dice di lui che in potenza è un nuovo Enrico Ruggeri. Migliore, magari. Che trovi la sua "Contessa" , il suo "Mare d'inverno".
7. "Al quarto assalto/ ero stanco morto,/ guardavo tutta la polvere /alzata/ dalla mia caduta./ Fu così che mi lanciai/ verso un vitellino,/ di mucche proprio/ non ne potevo più."
8. Questo sarebbe stato il voto finale ( alla carriera) se ancora fosse stato
espresso in cifre. Ci sono ora le stelle, che sono dunque: (****).