Recensione tratta dal mensile Rockerilla settembre 1992 di Gino Tozzini
"DIAFRAMMA Anni Luce"
Prosegue la collaborazione tra i Diaframma e la Abraxas; dopo "Live &
Unreleased", e la ristampa su vinile (fedele all'originale) di "Siberia",
l'etichetta fiorentina presenta "Anni luce" il nuovissimo LP del gruppo
di Fiumani. Undici brani che proseguono il lavoro di descrizione dell'universo
umano del cantante-chitarrista,ma che almeno in taluni arrangiamenti sembrano
voler assumere dimensioni diverse da quelle a cui eravamo abituati.
Sembra che anche la struttura musicale si vada adeguando a quella poetica, con
arrangiamenti compositivi, dove il rock in senso stretto é sicuramente
meno presente, ma dove troviamo piů attenzione alle cadenze dettate dal
cantato e non viceversa come spesso succedeva in passato; molta chitarra
acustica attraversa queste canzoni, accompagnata da qualche raro coro e dalle
solite veementi sciabolate di chitarra che riescono a riscrivere la storia dei
Diaframma con rinnovata energia.
Vanno certamente citate "L'odore delle rose", "Palla di burro",
"Romantico", "Guida tu", che proseguono un vecchio discorso con
toni sicuramente pregni di grande lirismo, ma le mie preferite restano
l'acustica "Pasqua" e "Un'altra volta", hard quasi in stile Sub
Pop, geniale ed imprevedibile, al di fuori del soliti schemi, una prova delle
infinite possibilitá di Fiumani.
Non mi resta che ribadire la brillante vena creativa che percorre questi solchi,
canzoni senza cedimenti, anzi per molti versi superiori a molta produzione degli
ultimi anni, "Anni Luce" sembra volgere lo sguardo proprio a
"Siberia", ed il mito si rinnova.