Binario Zero, Milano- 04/03/1999


Articolo tratto dal pacco distribuito alla stampa in occasione del concerto al Binario Zero di Milano del 04/03/1999
Diaframma



I Diaframma nascono nel 1981 attorno alla figura del chitarrista Federico Fiumani, autore di testi e musiche, del cantante Nicola Vannini e dei fratelli Cicchi, Gianni e Leandro, rispettivamente batteria e basso. Il suono è di chiara matrice post-punk, mentre più originali sono i testi, improntati ad un decadente nichilismo.
Dopo i primi EP, la partecipazione ad alcune compilation, l'avvicendarsi del cantante con Miro Sassolini, arrivano nel 1984 alla pubblicazione del primo LP, "Siberia", per la neonata I.R.A. di Alberto Pirelli, considerato il capitolo fondamentale per la nascita del nuovo rock italiano. Al disco fa seguito un lungo tour italiano, con frequenti puntate in tutta Europa (Svizzera, Spagna, Francia, Olanda) e la reincisione insieme ai compagni di etichetta Litfiba, dell'EP "Amsterdam", uno dei brani più dell'album "Siberia". Intanto il suono del gruppo si evolve distaccandosi dalle cupe atmosfere delle origini, approdando nel 1986 al secondo LP, "Tre volte lacrime", screziato di deliziose influenze pop 60's, in cui compare uno dei più riusciti brani di Fiumani, "Marisa Allasio", ripresa oggi dal gruppo napoletano Argine.
L'uscita di "Tre volte lacrime" segna anche il divorzio da Alberto Pirelli e la costituzione di un'etichetta propria, la Diaframma Records, con la quale il cliché new wave ed il debutto come cantante di Fiumani, nel brano che chiude l'LP, "Caldo". Da questo momento in poi i Diaframma saranno un progetto solista di Fiumani, libero finalmente di imporre la sua impronta artistica.
La prima prova di questo corso è l'EP "Gennaio", uscito nell'aprile del 1989, contenente oltre alla title track, il pezzo "L'amore segue i passi di un cane vagabondo", brani che mettono in risalto la cruda e grezza vocalità di Fiumani.
Il 1990 segna l'approdo dei Diaframma alla Ricordi, con la pubblicazione dell'LP "In perfetta solitudine" (il primo anche in CD), che contiene brani preziosi come "Beato me", "Io amo lei" e "Verde", e della compilation semi-antologica "Da Siberia al prossimo week-end", che include oltre all'EP "Gennaio", la reinterpretazione di due brani storici quali "Siberia" e "Tre volte lacrime", e un paio di inediti.
A questo punto l'universo musicale dei Diaframma si è assestato, fra reminescenze punk e pop, con un suono grintoso e tagliente, e strutture armoniche ora piuttosto complesse, ora semplici e dirette, che impongono Fiumani come uno degli esponenti di spicco del rock d'autore italiano (se non proprio il suo iniziatore) e uno degli ultimi grandi poeti.
Il ritorno alla realtà indipendente è sancito nel 1992, con l'uscita del quinto disco in studio "Anni luce", che contiene uno dei classici dei Diaframma, "L'odore delle rose".
Del 1994 è il ritorno dopo dieci anni alla Contempo, che pubblica "Il ritorno dei desideri", album complesso, ricco di spunti diversi, che vede la partecipazione di alcuni fra i più bei nomi della scena musicale italiana: da Gianni Maroccolo (C.S.I.), nella doppia veste di co-produttore e bassista in tre brani, a Francesco Magnelli (che aveva partecipato come session men alle registrazioni di "Siberia"), da Mara Redeghieri (Ustmamò) a Pino Gulli (poi nei C.S.I.). È sempre del 1994 l'unico disco a nome Federico Fiumani, "Confidenziale", emozionante resoconto di una serie di una serie di concerti acustici tenuti in Italia, e la partecipazione dei Diaframma al Premio Tenco.
Nell'aprile del 1995 esce "Non è tardi", che propone accanto a brani duri e rabbiosi come "Ma finitela" e "Fantasmi di giorno", episodi più dolci ed intimisti come "Fiore non sentirti sola" e "Paternità".
Sempre nel 1995 i Diaframma vincono il Premio Ciampi, definitiva consacrazione della poetica di Fiumani.
Il 1996 segna un nuovo cambio d'etichetta, la Flying Records di Napoli, e l'uscita di un nuovo album "Sesso e violenza" , sospeso fra punk, "Endorfina" e "Tachicardico", rock, "Metti in moto la macchina", e dolci ballate, "Valzer" e "Bella".
Nel 1998, con un'ennesima dimostrazione di vitalità creativa, esce "Scenari immaginari", la testimonianza di un artista ormai maturo, conscio della propria forza, in cui il passato viene ricondotto al presente e il futuro non ha valore, non perchè non esista, ma perchè ciò che conta è il qui e ora.