Concerto all'Alpheus di Roma 1982


Raccomandato da Ciampi, nei pensieri del Papa: il nostro nuovo corrispondente già rompe le palle…..
Per i lettori de “La Tigna” finalmente una novità in questo mare di cacca….
Reggetevi forte al libercolo che avete tra le mani perché state leggendo righe scritte (senza ritenzione e pudore alcuno) dal tanto atteso, quantunque inevitabile, CORRISPONDENTE DALLA CAPITALE (silenzio attonito degli astanti seguito da una altrettanto inevitabile pernacchia…).
Subito vi “calo” in una atmosfera di smog rumore e li mortacci tua con una carrellata lampo di cosa si è osato nella metropoli dei supercafoni avendo premura di occuparmi anche e soprattutto di ciò che io personalmente non ho visto.
Ovviamente tutto ai fini didattici di insegnare quanto il giornalismo sia una esperienza “mediatico-menzognera-illusionista-ancheunpo'inebriante”.

UN CONCERTO:
Nonmiricordoquando (purtroppo l'abuso di droga non mi consente eccessivi sforzi di memoria) ho visto un concerto dei DIAFRAMMA.
Il luogo è l'“Alpheus”, il pubblico è composto da giovani nostalgici, adolescenti brufolosi negli anni 80, trentenni nel “2000”(?comecavolosidice?), di conseguenza l'atmosfera è pacata del tipo ritrovo-di-ex-compagni-di-liceo…(!!??[1]¶Ï©¤Øð³$§!).
Sul palco al centro Federico Fiumani, chitarra e camicia disgraziata, intorno un centauro-bassista, batteria e tastiere.
La musica: Federico Diaframma Fiumani apre con diverse incursioni dall'ultimo cd <<Coraggio da vendere>>.
I brani nuovi, a mio autorevolissimo parere, non hanno molto a che spartire con i fasti del passato anche se talvolta si lasciano ascoltare con piacere.
Fiumani sul palco sprizza insospettabili energie, zompetta, mostra un collo nerboruto e grintose smorfie del viso e chi lo ha visto in azione sa di cosa parlo.
Il concerto continua con i cari vecchi classici e il pubblico che fino ad allora ascoltava attento inizia un nostalgico karaoke.
In tutto ciò il Diaframma ha il tempo di annunciare la prossima pubblicazione di una sua autobiografia e di notare una ragazza cui quasi dedica il concerto in preda a richiami ormonali non del tutto sopiti dall'età…(a pensarci gli ir-responsabili di questo giornale sono circa coetanei quindi tutto sommato non è poi tanto vecchio…).
E se “Caldo” e “Fiore” com-muovono i sentimenti, spetta solo a “Gennaio” m-muovere le masse.
Dopo i bis e i tris i Diaframma tornano da dove erano venuti, (dietro il palco), lasciando un centinaio di presenti decisamente soddisfatti e sorridenti (me compreso, si capisce).
Stringerò poi la mano al Federico, ma sarà lui a dover fare i complimenti a me, dandomi del “fortunato”, constatando che la ragazza con cui lui voleva concludere la serata l'avrebbe conclusa a sua volta con il sottoscritto (e scusate se è poco…).