IL NEOSENSIBILISTA
di Giulio - Vivoditunnel

Proverò, viste le richieste, a spiegare chi è il neosensibilista, e quali atteggiacomportamenti lo caratterizzano. Sono ben accette postille e aggiustamenti per arrivare alla descrizione finale del neonsensibilista doc da consegnare ai posteri.

Il neosensibilista è :

uno senza pelle. e quindi le emozioni gli arrivano a solleticare direttamente l'anima. da qui i peli dritti sulle braccia, come diretta conseguenza.

uno che ci vuole poco a solleticargli l'anima. con la musica, l'arte, l'amore, il senso della giustizia.

uno che al cinema o leggendo un libro non si commuove per il dolore - che il neosensibilista accoglie con consapevole rassegnazione - ma per le storie che descrivono ingiustizie sociali e umane e sentimentali. soprattutto se il finale decreta il trionfo della giustizia pura dentro una storia vera. tipo "in nome del padre", per capirci. o "birdy, le ali della libertà" di alan parker. perché anche la libertà - intesa come liberazione e come ali della, appunto - lo commuove.

uno che - si è detto - insegue la donna/uomo ideale, insomma cerca la donna/uomo/dellavita, ma infondoinfondo spera di non incontrarla/o. perché alla fine respira d'inquietudine, e non sa rinunciare alla frenesia vitale della ricerca costante, del viaggio infinito. è il senso di tutto, per lui/lei.

uno che - quindi - guarda alla monogamia come approdo, ma intanto sperimenta la poligamia come ricerca, appunto. perché sensibilità è relazione e gusto della. in questo senso, da single o in coppia, non esiste un atteggiamento "giusto" per il neosensibilista. perché lui vived'istinto e quindi il suo impegno non è restare fedele, quanto invece arginare la necessità di essere infedele. perché vorrebbe sperimentare una notte di tutto - passione parole sesso pensieri comunicazione romanticismo vita - con ognuna delle persone interessanti che incontra. anche dello stesso sesso (in questo caso, la voce "sesso" perde intensità, diciamo. non sempre, comunque, dipende dai gusti). il tutto continuando a sognare un amore unico e impossibile e che sia per sempre. qui sta la contraddizione che lo dilania. e che gli provoca frequenti emicranie (anima compresa).

uno ingenuo. uno che crede alle persone e a quello che dicono. questo gli procura una certa tendenza a prenderlo in quel posto, e fa male.

uno che in nome dell'amicizia - intesa come complicità d'amore e non solo d'affetto, come condivisione totale - sacrifica se stesso. e che quando sente storie (vere) di amicizie grandi, si guarda i peli e li scopre dritti sulle braccia che neanche l'attacco di siberia.

uno che vivedinotte ma impazzisce per i colori dell'alba (quelle tre volte all'anno che li vede) perché ripensa a un ritornello "c'è un oceano che esplode nella mia testa, un colore più forte che illumina il giorno" e agli abbracci e agli occhichiusi e alle manisullatesta durante i concerti quando fiumani la canta e i mailistari la vivono.

uno dilaniato dalla malinconia e illuminato - magari un attimo dopo - dalla felicità. uno che esplode di sensazioni contrastanti. uno o tutto o niente. uno tutto e subito. uno deviato dalla cultura jimorrisoniana con la quale è cresciuto e ha scoperto il gusto della ribellione. del vivere senza schemi. del correre oltre il muro dove c'è solo ghiaccio e silenzio. e banalità.

uno che la tristezza la vive come momento artistico. uno che la solitudine la cerca come fonte d'ispirazione. uno che ha la forza di un pugno in faccia a chi osa negare le sue idee.

uno che dopo il sesso sa parlare, sa respirare, sa ricominciare a godere, o godere del resto. silenzio compreso.

uno che scruta le persone per capire dove vanno. o cosa hanno lasciato alle spalle.

uno curioso. uno occhivigili e animaperta. uno che sciopera che manifesta che urla che vive. e che poi sa ritrovarsi - esaltarsi - nel silenzio.

uno pieno di dubbi. uno che invidia le certezze dei suoi genitori ma col cazzo che le condivide. uno che vorrebbe rivoluzionarsi ogni giorno, se non avesse paura di far del male a chi (gli) vuole bene.

uno che si sveglia la mattina, esce e spera di incrociare lo sguardo che gli cambia la vita. uno che su una scopata può costruirci una storia d'amore infinita. uno che può scambiare una scopata per amore, e farsi sfuggire l'amore perché "ma no, è solo una scopata". uno che pensa troppo e male, perché poi agisce d'impulso. come il correre a vuoto di certi mediani.

uno che legge libri e ne parla e cerca di convincere l'amico che questo libro può cambiare la vita anche a lui. uno che ha questo modo di sentire le cose estremo, uno "troppe emozioni" quindi meglio dividerle con gli altri.

uno narciso ma con un grande spirito di squadra.

uno tendenzialmente di sinistra perché clamorosamente tollerante, totalmente antirazzista, orgogliosamente poetico.

uno che ama la poesia, appunto. sua e degli altri. uno che "se non puoi creare l'arte, goditi quella degli altri".

uno che sbaglia. spesso. per superficialità. ma che reagisce lucido: "capita".

uno col complesso di peter pan ma guai a farglielo notare. si è stancato di questa etichetta, di questa banalità. è stanco, in generale, dei luoghi comuni. e allora tende a sorprendere. sempre, pure troppo. pure quando l'hanno capito che sei diverso. c'è solo una cosa più affascinante della diversità: restare se stessi in ogni situazione. il neosensibilista ci prova, non sempre riesce.

uno geloso anche se non possiede. uno che nota le altre donne/uomini anche se innamorato/a perché (quasi) tutte/i hanno qualche particolarità che vale la pena scoprire e a volte approfondire.

uno che ci ripensa quando è tardi.

uno nostalgico. uno che crede di aver dimenticato poi si scopre abbagliato da un ricordo improvviso e lo conserva in un angolo della memoria. non lo perde più, impara a conviverci. uno che con il suo passato ha un rapporto vivo e costante, perché il futuro preferisce abbatterlo: sa che non gli appartiene.

uno che usa la sincerità ma sa piazzare qualche preziosa bugia al momento giusto. il neosensibilista ha un sacco di difetti. uno è che se ne compiace.

uno che apprezza il teatro perché gli piacciono le situazioni intime. anche se c'è parecchia gente intorno.

uno che sa far ridere, cazzo. uno con il senso dell'umorismo anche nelle situazioni più assurde, uno che quando le due donne della sua vita si incontrano e decidono di massacrarlo insieme e lo vanno a trovare in ufficio, lui le vede, non si scompone e fa: "andiamo tutti a prendere un caffè?".

uno che a trent'anni da roma non ha mai visto milano perché "che ci andavo a fare?". insomma uno che trasforma in naturali cose incredibili. lo faceva vanbasten, capitocome?

uno che sa apprezzare le piccole cose. che si emoziona nel quotidiano e nelle coincidenze minimaliste, non solo nei grandi eventi che danno la scossa. uno che "carpe diem". uno che sa vivere con (e godere della) leggerezza.

uno che, pur nella solitudine dei momenti, deve "sentire" gli altri.

uno che cerca autori, artisti, attori, poeti, musicisti perfino campioni dello sport che sappiano regalargli un'emozione in più (ora in tv c'è bjork che canta, per esempio...la voce che entra nell'anima...ricordo il primo bono vox...pazzesco...)

uno che sa perdonare.

uno che si perde nel vento e lo sa apprezzare.

uno che cammina nella notte, malinconico, e ripassa la sua vita e gioca con il suo futuro vago e pensa ai compagni di sempre e crede che molto ci sia ancora da fare ma sognare resta la cosa più importante. e credere nelle utopie, perfino quelle marcucciane.

abbracci neosensibilisti

giulio

brigata "a marcuccio e collini il compito di elencare libri, film, cd e autori tipicamente neosensibilisti".