Venerd́ 7 Aprile 2000

 

Marco  Boffa, 28  anni  di  Bergamo  e'  sicuramente  una  delle  presenze  piu' singolari  all' interno  della  mailing  list. Iscritto  fin  dagli  albori stette  in  silenzio  per  i  primi  6  mesi. Durante  quel  periodo   prese lezioni  di  dattilografia  da  un  insegnante  in  pensione  affetto  da dislessia: da  qui  lo  stile  anarco-punk   del  nostro. Una  volta  preso coraggio   incomincio'  ad  inondare  la  lista  con  un  numero  impressionanti di  messaggi, molti  dei  quali  di  chiara  ispirazione  dadaista, la  cui forza  tracimante  consiglio'  il  provider  americano  che  ci  offre  il
servizio  a  cambiare  ragione  sociale  in  http://www.listboffa.bg/. Tifoso  atalantino (wild  kaos, bna) Marco  e'  fondatore  della  brigata latitanti  bg  che  nacquero  in  occasione  del  concerto  di  Padova, quando nessuno  si  degno'  di  venirlo  a  prendere  a  casa, pagargli  una  pizza, offrirgli  da  bere, presentargli  una  cugina  bona  e  riportarlo  a  letto.
Compagno  di  merende  del  Boffa  e'  Andrea  Salvi, detto  Dino (in  onore del  cantante  melodico  degli  anni  sessanta) con  il  quale  inscena  spesso un  vero  e  proprio  teatrino  dell' assurdo. Entrambi  ci  offrono  uno spaccato  delle  valli  bergamasche  molto  vivo, in  controtendenza  con quello  presentato  da  un  vecchio  programma  di  Gad  Lerner, "Profondo Nord", dal  quale  traspariva  evidente  il  disagio  di  un  angolo  padano irretito  dalle  leggi  borboniche  di  Roma-ladrona  che  si  permette addirittura  di  chiedere  ai  sudditi  di  pagare  le  tasse.
Fiero  portabandiera  dell' ala  "alternativa-alla  musica-alternativa", del Boffa  ricordiamo  una  spassionata  difesa  di  Vasco  Rossi  accompagnata  da una  puntuale  analisi  sociologica  di  un  Italia  inizio  anni  ottanta messa  in  ginocchio  dalle  brigate  rosse  e  soffocata  dalle  calzemaglie di  Renato  Zero. Questo, insieme  ad  un  successivo  personalissimo  delirio heavy  metal, gli  ha  alienato  le  simpatie  dell' ala  new-wave  della  lista e  soltanto  un  prodigioso  intervento  del  doroteo  Marco Andrea Marcuccio ha  evitato  spaccature  e  scissioni.

PREGI: chitarrista  impenitente  si  intrufola  in  ogni  festicciola  a  base di  pizzette, aranciate Fanta  e  polo  "Lacoste"  della  Bergamo  alta introducendosi  con  assoli  di  35  minuti  e  sfoggiando  maglietta  nera  con scritta  "Antrhax".

DIFETTI: tende  a  buttarsi  giu'  troppo  spesso, tattica  che  non  fuziona mai  con  il  gentil  sesso. Consigliamo  di  mettere  un  messaggio  nella posta  del  cuore di  riviste  tipo  "Kerrang"  o  fanzine-metal  come  "Fuck me with your metal cock" o  alternativamente  "Satan  is  from  Brianza".

PERCHE'  AMARLO: perche'  rispolverando  nomi  come  "Saxon"  e  "Scorpion"  ci
ha  inconsapevolmente  fatto  riflettere  sul  vero  significato  dell'esistenza  umana  e  sulla  nostra  pochezza  rispetto  all' universo  infinito.

PERCHE'  ODIARLO: perche'  se  ne  avesse  il  potere  manderebbe  Vasco  Rossi
a  Sanremo  a  cantare  "Fiore  non  sentirti  sola"  distruggendo  in  un  sol colpo  i  ricordi  malinconici  di  ognuno  di  noi.

CURIOSITA': sta  scrivendo  una  tesi  dal  titolo  "Joe  Strummer, Sergio Endrigo, Elisabetta  Viviani: tre  modi  diversi  di  essere  punk" che , una volta  finita, verra'  forwardata  a  tutti  i  mailinglistari.