Recensione tratta dal mensile VELVET maggio 1989
di Federico Guglielmi
"DIAFRAMMA Gennaio"
Quattro canzoni nuove di zecca che sanciscono una sostanziale svolta
nell'ormai decennale carriera della "band" fiorentina: ampliando l'esperienza
appena accennata in "Boxe", il chitarrista/compositore Federico Fiumani
ha infatti deciso di occuparsi personalmente anche delle parti vocali,
accompagnando con trame canore acute, secche e incisive una musica cruda
e fascinosa nei suoi insinuanti intrecci melodici. Un disco di ragguardevole
caratura, per forza di cose abbastanza diverso dalla vecchia produzione
Diaframma, che raggiunge l'acme dell'espressività in "Voce che
chiami" e nella title-track dipingendo ombrosi quadretti di sincera,
intensa poesia rock.