Recensione tratta da MUSICA! n0 170 del 19/11/98 di Flavio Brighenti

"DIAFRAMMA Scenari immaginari"


Federico Fiumani é un artista mercuriale e naif, uno che si diverte a sconvolgere il prossimo consegnando di si l'immagine di un mutante. Personaggio di culto sin dai primi anni '80, quando navigava sulla scena della new wave fiorentina, ha affinato col tempo la cifra stilistica di un canzonettaro ironico e insolente, ritagliandosi il ruolo di dadaista del rock. Oggi pił che mai indipendente, sul piano discografico come su quello musicale, continua a esercitare l'arte della provocazione incurante delle mode, dei tempi e del mercato. Gli scenari immaginari parlano con la stessa disinvoltura il linguaggio del disincanto e del non senso, della crudezza e del sarcasmo, su un tappeto sonoro che privilegia la ballata indolente e, di quando in quando, rivela la vecchia inclinazione punkista dell'autore. Da questo punto di vista, "La ballata dello scontento" é il brano pił emblematico di un disco che, per scelta deliberata di Fiumani, manca di un centro di gravitą permanente.
L'istinto, insomma, sembra prevalere sulla ragione: che sia un limite o una virtł, sarąl'ascoltatore a stabilirlo.