RECENSIONE dell'album "Sesso e violenza" tratta dal mensile
ROCKERILLA (1996)
realizzata da ANDREA DANI
DIAFRAMMA
"Sesso e violenza" Flying
Il discorso compositivo di Federico Fiumani procede con autonomia ed in tutta libertà rispetto
al passato dei Diaframma come nei confronti del panorama a lui contemporaneo.
Fasi alterne si avvicendano nella
sua carriera con regolarità e soprattutto
con un livello di
produzioni mediamente alto.
Non tutti i dischi hanno la
sorprendente freschezza di "Anni luce",
l'energia melodica di
"Non è tardi", ma vale sempre l'ottima 'scrittura' dell'autore
fiorentino, l'eleganza scompigliata
degli arrangiamenti, le impennate di un carattere
tutt'altro che prevedibile e la voglia
di un
songwriting 'sopra le righe' e le tendenze.
"Sesso e violenza" non fa eccezione: sicuramente è meno immediato
dei precedenti, ma, come
questi ultimi, batte di una sincerità indiscutibile,
di testi magistralmente scritti ed interpretati, di
'scarti' improvvisi di lucida cattiveria.
Si può iniziare con l'esordio in sordina di "I pensieri dell'alba",
con la cavalcata di "Tachicardico"
o con il groove hard-blues di "Metti in moto
la macchina", in cui acrobazie chitarristiche
si
intrecciano con un marziale ritmo 'à la Thorogood', con
le ballate anomale di "Bella" e "Valzer"
o con il testo imbarazzante di "Il mio amore ha freddo": tutti brani
ottimi, ma qualcosa sembra non
convincere sino in fondo. Sarà il ritmo frenetico
con cui Fiumani sforna un disco all'anno,
con
l'energia di un esordiente, o, semplicemente "Sesso
e violenza" possiede tanti buoni brani che
tuttavia, nell'insieme non riescono a dare l'impronta 'nuova'
di "Anni luce", e neppure la varietà
di "Non è tardi".
Travolgente è "Chiara", con lancinanti chitarre e melodie
intricanti, generalmente interessante è
l'alternanza di momenti saturi e squarci dall'impostazione acustica;
feroce il riff di "Endorfina",
quasi un accenno al passato più remoto e claustrofobico;
un dato solo sembra certo per chi ama
da sempre l'arte sublime del cuore e
del cervello di Fiumani, "Sesso e violenza"
è un altro,
insostituibile tassello in un percorso in ogni modo convincente. Per
gli altri predomina un senso di
'deja vu', tutt'altro che spiacevole, ma privo delle emozioni di altri
dischi, c'è ancora il gusto forte
di "Non è tardi" in giro, il rischio dell'inflazione è
alle porte. "Il mio amore ha freddo" si accavalla
al ricordo ancora eccitato di "Fiore non sentirti sola": troppe emozioni.