4 recensioni del singolo pioggia/illusione ottica
"DIAFRAMMA - Pioggia/Illusione Ottica"
CIAO 2001 - 12 settembre 1982
"Tutti di Firenze, i quattro dei Diaframma si sono autoprodotti questo primo singolo, con il patrocinio della Italian Records.
In copertina c'é una foto del poeta Arthur Rimbaud, che già si pone come indicazione programmatica per l'interessante sound della band.
Due rock nevrotici, molto underground, che non possono non ricordare lo stile malato dei primi Velvet Underground"
----
ROCKERILLA, luglio - agosto 82
"Poesia in musica: questa la miglior descrizione delle sensazioni sonore provocate dai Diaframma, 4 ragazzi di Firenze in attività da circa 2 anni.
Li conosco dai tempi dei demos contenenti "Idillio high-life", "Insonnia", "Ragazzo vuoto", "Illusine ottica" etc., ed avevo sempre pensato che fossero carenti di tecnica strumentale, il che si rifletteva sul livello della qualità esecutiva.
Ma questo singolo mi fa ricredere, l'aver fatto tesoro delle migliori esperienze post-punk ha trasformato il loro suono; evidentemente due anni di prove hanno prodotto i loro effetti, arricchita la parte ritmica, inserito un cantante, Fiumani ha scritto una poesia molto bella (Pioggia) ed il risultato finale è un prodotto curato e promettente sotto ogni punto di vista"
-----
REDS - é una fanzine -
"Nati nell'area della rokkoteca Brighton di Settignano sono i DIAFRAMMA, aristocratici e decadentio, hanno impressionato il pubblico per i loro concerti densi di tensione, amore e poesia.
Il loro sound è cerebrale, incalzante e cristallino; sul palcoscenico sono quattro figure "azzurre", marmoree.
Dopo un fulminante debutto con il loro primo singolo coprodotto insieme ad Italian Rec. stanno uscendo con un nuovo 45 giri che sarà inserito nella fanzine fiorentina "Free". "
----
Dal catalogo della ITALIAN RECORDS
"Arthur Rimbaud in copertina per i Diaframma, una band fiorentina che si è autoprodotta questo singolo d'esordio.
La musica, e non poteva essere altrimenti, cerca l'aspetto più selvaggio del romanticismo.
Molte reminescenze decadenti, dunque, rivitalizzate dal cantato in italiano, prerogativa quasi unica nel nostro panorama della nuova musica"