Recensione tratta dal Mucchio selvaggio n.208 maggio 1995 di Giancarlo Susanna

"DIAFRAMMA Non é tardi"


Le difficoltà economiche della Contempo hanno impedito che "Il ritorno dei desideri" avesse una promozione e una circolazione adeguate, ma questo no ha scoraggiato più di tanto Federico Fiumani, determinato a far conoscere le sue nuove canzoni e la sua musica come ha sempre fatto in tutti questi anni. Così eccoli di nuovo i Diaframma, coscienza critica e poetica del rock italiano. Dopo l'estemporanea parentesi di "Confidenziale", unico disco solista di Federico in almeno un decennio di frenetica attività, i Diaframma ricominciano a percorrere le strade del nostro bizzarro pianeta. Testardi, fuori dalle mode e dagli schemi, proprio per questo amati da chi non vuole allinearsi alla maggioranza silenziosa.
Quello che colpisce di più di Federico Fiumani, è la determinazione. Senza retorica, senza autocompiacimento, con quel tanto di ribalderia fiorentina che lo caratterizza, Fiumani scrive suona e canta soltanto ciò che gli aggrada e che lo diverte. E i risultati ci sono sempre. Spiazzanti e imprevedibili ma ci sono.
Prendete Latitante, per esempio: è la canzone che forse meglio di ogni altra rappresenta le sue intenzioni. Si tratta di musica e poesia, molto semplicemente. E quella dei Diaframma è una voce fuori dal coro. Aspra, tagliente, a tratti scomoda.
"Latitante" - ma anche "Paternità" e la stessa "Non è tardi" - trova subito il suo posto accanto alle canzoni più belle di Federico, quelle che hanno fatto la storia recente della nostra canzone d'autore. Traccia da subito le coordinate di tutto il disco, un opera che vive costantemente nel contrasto tra durezza e lirismo e in cui l'ironia - la voce del tenore in "Stai lontano da me", un'idea azzeccatissima - è la luce che rende tutto più comprensibile e accettabile.
Sta a noi ora essere pronti a capire, essere sintonizzati sempre e comunque anche su ciò che ci appare scomodo, differente, "altro" da noi. I Diaframma ci dimostrano ancora una volta che ne vale sul serio la pena. Che non è tardi, non è mai tardi per farlo.