Recensione tratta da Rumore n.40, maggio 1995

DIAFRAMMA Non è tardi

di Federico Guglielmi
C'è da rimanere stupiti, e senza dubbio ammirati, di fronte alla prolificità artistica di Federico Fiumani; all'ispirazione che illumina e riscalda come il più sacro dei fuochi ogni suo lavoro, ed alla capacità del poeta, cantante, chitarrista e compositore fiorentino di arricchire con sempre nuove sfumature discorso espressivo portato avanti per tredici anni con una coerenza ed una caparbia davvero degne di solenne encomio. Di tale affascinante percorso questo "Non è tardi" costituisce certo una tappa a dir poco imprescindibile: non solo per la generale, accresciuta perizia di Fiumani nello stendere le trame del suo personalissimo rock d'autore?, ma anche e soprattutto per la naturalezza con la quale i temi-base di "Anni luce" e "Il ritorno dei desideri" gli ultimi due album, escludendo dal computo il recente live acustico "Confidenziale" - hanno trovato ancor più maturo e variegato sviluppo.
Lirici e nel contempo spigolosi, oltre che a tratti imprevedibili, i Diaframma rimangono dunque una delle voci più autorevoli e suggestive della scena autoctona; ed episodi quali "Fiore non sentirti sola" o "Fantasmi di giorno" l'ennesima prova di come la loro Musa, inquieta ma vivacissima, sia ben lungi dall'abbandonarli.