Recensione tratta da ROCKSOUND nr. 43, novembre 2001 di Ilaria Ferri

"DIAFRAMMA - Il Futuro Sorride a Quelli Come Noi"


Federico Fiumani ha abituato il suo pubblico a far avere notizie di sè almeno una volta l'anno: questo non può che far piacere, data la qualità del materiale che il Nostro consegna ogni volta alle stampe. E l'ultimo lavoro dei Diaframma non sfugge a questa regola: "il futuro..." è infatti un album composito, che raccoglie i diversi umori di un artista in continua evoluzione. La partenza è affidata a "Donna guru", una (ennesima) figura femminile dai contorni non proprio positivi, tracciata attraverso un ritmo serrato e coinvolgente. L'atmosfera de "L'intensita della vita" rimanda invece direttamente al sound di "In perfetta solitudine", mentre la title track si distingue per un incipit più che mai rock che trascolora in venature tenui e rilassate. Ogni brano meriterebbe di essere citato: tra i pezzi che non possono passare sotto silenzio c'è sicuramente "Siberia n. 2", che non deve trarre in inganno i lettori che, da lunga data, si appassionano alle vicende dei Diaframma. Non si tratta di un rifacimento più o meno fedele di uno dei classici della band fiorentina, ma di un brano veloce ed intenso (il cui testo, riecheggia, in parte, quello dell'84) in cui le chitarre, unite ad un drumming energico, fanno la parte del leone. Da segnalare anche "Canzone brutta", il cui titolo si rivela completamente fuorviante, vista l'assoluta bellezza del pezzo, e "I figli sopravvivono", due brani che ripropongono l'insolito ed emozionante lirismo che hanno reso Fiumani unico. Un'ultima menzione, infine, per "Un giorno balordo", brano che molti di voi conosceranno, posto in chiusura. Ilaria Ferri (4 pallini su 5)