Recensione tratta da Mucchio Selvaggio n0 203 Dicembre 1994 di Giancarlo Susanna
Federico Fiumani "Confidenziale"
Delle ventuno canzoni di questo cd, sedici sono state registrate durante un
concerto al principio di quest'anno, sei durante un programma di Controradio
di Firenze in aprile. Questo spiega in parte la tensione emotiva che le
percorre, una tensione che soltanto il pubblico può restituire ad un
artista. E di Federico Fiumani ci piace sempre di più il coraggio con
cui percorre la sua
strada solitaria.
È la prima volta che Federico decide di non utilizzare la storica
sigla dei
Diaframma e di uscire completamente allo scoperto, presentando le sue
bellissime canzoni da solo, con il supporto di una chitarra acustica. Il
risultato è spiazzante. E questo nonostante l'impatto con la
vocalità aspra di Federico appartenga al passato, al momento in cui
lui stesso ha deciso di
cantare le sue composizioni eliminando cosl un passaggio problematico.
È
spiazzante anche perché le canzoni arrivano dritte al cuore di chi
ascolta. Non
ci sono abbellimenti superflui, non c'è accenno di compiacimento nell'uso
spartano della chitarra. In questo Federico è rimasto legato alle sue radici
punk, a quella musica che ha contribuito a far nascere in Italia arricchendola
progressivamente di contenuti poetici. Così di "Manca l'acqua"
o di "L'odore
delle rose" colpisce la semplicità assoluta. Con un linguaggio
straordinariamente vicino a quello che usiamo ogni giorno Federico coglie
folgorazioni poetiche stupende. La sua è una poesia militante, se ci
consentite il termine, ed è più utile e necessaria di quanto
possa sembrare.
Come hanno ben compreso tutti coloro che da anni seguono l'inquieto movimento
del leader dei Diaframma, uno dei personaggi di maggior spicco del rock e della
canzone d'autore italiani.