Diaframma -  ARTISTI  VARI CATALOGUE  ISSUE
tratta dalla rivista Il mucchio selvaggio


Come  prima  realizzazione, anticipando  di  qualche  settimana  l'uscita
dell'ottimo  LP  dei  Diaframma (vedi  n. 82), la  giovanissima  ed
ambiziosa  I.R.A.  Records  di  Firenze  ha  approntato  una  interessante
compilazione  ("Catalogue  Issue"  appunto), piu'  con  lo  scopo  di
rivelare  al  mondo  i  suoi  battaglieri  propositi  che  non  con
l'intenzione  di  documentare  una  determinata  scena  musicale  o  un
determinato  "stile"  espressivo.
Tre  dei  quattro  gruppi  presenti (Litfiba, Diaframma  ed  Undrground
Life)  sono  infatti  ben  noti  al  pubblico  nostrano  per  la  loro
lunga  e  produttiva  attivita'  nel  campo  del  "nuovo  rock", e  non
avrebbero  quindi  necessitato  di  un  veicolo  promozionale  come  una
raccolta, tutto  sommato  dispersivo; il  discorsopubllicitario, semmai,
puo'  essere  valido  per  i  Moda, promettente  ensemble  fiorentino  che
esordisce  su  vinile  proprio  con  i  due  brani  di  "Catalogue  Issue".
Qualunque  siano  le  motivazioni  piu'  o  meno  recondite  che  hanno
spinto  Alberto  Pirelli, "Boss"  della  I.R.A., a  dar  vita  alla  sua
label, i  fatti  restano  gli  stessi: gli  otto  brani  di  "Catalogue
Issue", quattro  ipotetici  "singoli"  di  altrettante  bands, sono
indubbiamente  da  annoverare  tra  i  prodotti  piu'  validi,
coinvolgenti, professionali  ed  "imporatnti"  della  scena  italiana, la
ciui  crescita  a  livelli  piu'  che  apprezzabili  e'  una  realta'
ormai  incontrovertibile.
Non  credo  sia  necessario  dilungarsi  troppo  sulle  caratteristiche
particolari  di  ogni  singola  formazione, vista, pur  nelle  inevitabili
diversita', la  loro  appartenenza  ad  un  "movimento"  sonoro  unico; mi
preme, invece, sottolineare  i  punti  di  contatto  esistenti  fra  i
gruppi, quali  l'uso  di  liriche  in  italiano, il substrato  rock  comune
a  tutte  le  composizioni, la  particolare  attenzione  riservata  alla
ricerca  melodica, il  tentativo  perfettamente  riuscito  di  amalgamare
una  sensibilita'  post-punk  con  gli  umori  del  Mediterraneo  e  del
vicino  Oriente.
Non  serve, quindi, parlare  di  brani  migliori  o  peggiori, dato  che
saranno  solo  i  gusti  personali  a  farvi  eleggere  i  vostri
beniamini  fra  i  quattro  complessi  della  raccolta, tutti  tanto
preparati, abili, maturi  e  determinati  da  poter  agevolmente
riscuotere  i  consensi  dell'audience  internazionale; l'unica  cosa  che
posso  aggiungere  e'  un  invito  ad  ascoltare  questo  disco  senza
pregiudizi, attendendo  che  gli  artisti  in  esso  implicati  (e  i
Diaframma  ci  sono  gia'  riusciti  con "Siberia")  ci  forniscano  altre
prove  inequivocabili  del  loro  valore.